Nella giornata di Martedì e Mercoledì i Carabinieri hanno indagato sul luogo in cui potrebbero trovarsi resti del corpo di Agata Scuto, 22enne di Acireale scomparsa 10 anni fa. Il luogo in questione è un casolare di Pachino, posto in cui l’uomo avrebbe bruciato il corpo senza vita della giovane, dopo averla strangolata.
Le novità delle ultime ore sarebbero emerse grazie ad una segnalazione arrivata alla trasmissione televisiva “Chi l’ha visto?”, dove qualcuno ha indicato un casolare abbandonato nei pressi delle campagne di Pachino, luogo in cui il presunto assassino, Rosario Palermo, solitamente si recava per raccogliere lumache ed erbe selvatiche. Nel casolare in questione sono state notate le pareti annerite, come se vi fosse stato bruciato qualcosa all’interno, ed è stato rinvenuto all’interno un pantalone bruciato di colore verde sotto un telo di plastica. Il pantalone è stato riconosciuto dal fratello di Agata, e i Carabinieri si sono immediatamente recati sul luogo per indagare.
“Che il corpo della giovane venisse trovato in un casolare a Pachino e che si accertasse che Agata era stata strangolata e bruciata” sono queste le parole che hanno incastrato l’assassino di Agata Scuto, motivo per cui le indagini sono ripartite lo scorso gennaio, e l’uomo, grazie alle microspie dei carabinieri, è stato arrestato dopo aver espresso l’affermazione sopracitata ad alta voce, da solo, nella propria automobile. Rosario Palermo, 60enne, deve rispondere di omicidio aggravato e occultamento di cadavere. All’epoca dei fatti conviveva con la madre della ragazza. Agata, affetta da da epilessia e da una menomazione al braccio e alla gamba, probabilmente era l’amante dell’uomo e forse anche incinta, motivo per cui Palermo l’avrebbe strangolata, bruciata, e nascosta in un casolare di Pachino per 10 lunghi anni.
